Patrizia-Giovanna
- 10/11/2011 11:15:00
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Ciao Giampaolo, tra le poche tue poesie lette finora questa è la mia preferita, ha un sottofondo di realismo a me molto caro. Leggerò le altre con calma e chissà che non riesca a postarne qualcuna delle mie. A presto, Pat-Giò
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leopoldo attolico
- 24/09/2011 16:05:00
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I versi di Giampaolo si configurano come un invito - riuscito - a realizzare la speranza , personale collettiva e storica . E il linguaggio rivela una sicurezza di modi e una scelta di accenti che li rendono preziosi al di là della partecipazione sentimentale .
Con un caro saluto , nel comune ricordo di Alessandria
leopoldo
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Maria Musik
- 24/09/2011 13:02:00
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Sembra così lontano il 1979... eppure, più che mai, questa poesia è attuale. Intenso e profondo questo concetto della poesia come canto, come memoria non scritta ma ricondotta in vita da "la voce/che amorosa LEGGE dal profondo/(rianimato il testo le parole/ ritrovano la primitiva verginità). Non solo i poeti morti: anche i vivi hanno bisogno di chi li amorevolmente li legga, di chi li richiami dalloblio in cui, spesso, giacciono, emarginati da una non-cultura becera.
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